INTERVISTE

Cosa significa biodiversità e perché è così importante. Con Giusi Casucci, direttrice del GAL Langhe Roero Leader

Bellissimo ha lavorato con i quattro Gruppi d’azione locale, o GAL, attivi sulle aree rurali della provincia cuneese (GAL Langhe Roero Leader, GAL Mongioie, GAL Tradizione delle Terre Occitane, GAL Valli Gesso Vermenagna Pesio) per promuovere il valore della biodiversità agroalimentare. L’iniziativa, in collaborazione con Camera di commercio Cuneo, ha dato vita al progetto Vivo perché vario e alle sue prime attività: una campagna di affissioni nei centri principali del territorio (Cuneo, Alba, Bra...) e un allestimento in città per il festival Cuneo Montagna. Abbiamo chiesto a Giusi Casucci, direttrice del GAL attivo sulle Langhe e il Roero (qui portavoce di tutto il gruppo), di raccontare perché la varietà agroalimentare è così importante per questi luoghi del Piemonte, che spaziano dalle colline più dolci alle valli in alta quota.

Che momento stanno vivendo i vostri territori?

Sono territori molto diversi, a livello morfologico e sociale, però accomunati da un graduale spopolamento e invecchiamento, dalla riduzione dei servizi e, in certe aree, da una mancanza di connessioni. Per contro c’è la grande ricchezza di prodotti alimentari e paesaggi. E, rispetto al passato, anche una maggiore consapevolezza del valore di questo patrimonio.

Quale ruolo può avere allora la biodiversità?

Il valore della biodiversità oggi è al centro di strategie europee e nazionali. Il riferimento è l’approccio One Health, per cui salute del pianeta, degli animali e delle persone sono tutte legate. In questo quadro, noi GAL abbiamo riconosciuto la biodiversità come uno degli elementi distintivi dei nostri territori rurali, collinari e montani.

Di cosa parliamo nel concreto?

Parliamo della varietà di razze animali e specie vegetali, ma anche delle tante produzioni frutto di un saper fare locale tramandato da generazioni. Per noi la biodiversità è un prisma con infinite sfaccettature, e si riflette su tutti gli aspetti della vita: il paesaggio e gli ecosistemi, l’economia e il turismo, l’identità delle comunità, il piacere del palato e la salute delle persone.

Approfondiamo. In che modo varietà locali, ambiente e salute sono collegati?

È stato un percorso lungo e graduale. Le varietà locali si sono adattate a climi e ambienti diversi, anche grazie a tecniche sostenibili che hanno permesso la coltivazione anche su versanti molto ripidi, e nel tempo hanno dato vita a paesaggi rurali unici che oggi sono un patrimonio culturale, economico, ambientale: questi paesaggi hanno un valore essenziale per la tutela dell’ecosistema, nel prevenire il dissesto idrogeologico, ma anche per la promozione di un turismo di qualità, in aree marginali dove la presenza dell’uomo è un baluardo per la difesa del territorio. Così le varietà locali sono in equilibrio con le risorse naturali del proprio territorio, spesso sono più resistenti a patogeni e parassiti e per questo richiedono meno input esterni: meno acqua, fertilizzanti e pesticidi, meno antibiotici… Questi prodotti, consumati in stagione e al giusto livello di maturazione, hanno aromi e sapori unici e possono risultare più nutrienti e salutari per le persone.

Ci faresti un esempio?

I grani antichi come segale e farro, che hanno un profilo nutrizionale più ricco rispetto a quelli moderni, una migliore digeribilità dovuta a una tipologia diversa di glutine, e le loro tecniche di coltivazione risultano più sostenibili. Oppure i formaggi d’alpeggio ottenuti dal latte di vacche al pascolo. Quali sono i benefici nel caso dei pascoli? Una dieta a base di erbe spontanee e altre essenze floreali alpine dà al latte, e quindi al formaggio, un bouquet aromatico irriproducibile altrove, frutto della biodiversità e delle specificità climatiche dell’ambiente montano. In più, grazie al pascolo i prati si arricchiscono di sostanza organica, un fattore essenziale per mantenere la varietà dei microrganismi e preservare la fertilità del suolo.

E i risvolti economici?

Ci sono eccome. Quei grani antichi e quei formaggi d’alpeggio rappresentano un’importante diversificazione dell’offerta. Da un lato aumentano le possibilità di reddito per i produttori agricoli, e dall’altro rispondono alla crescente domanda di consumatori attenti a un’alimentazione sostenibile, sana e rispettosa dell’ambiente.

Perché una campagna di comunicazione? Cosa volete trasmettere?

Il concetto di biodiversità spesso è poco compreso, o ritenuto distante dalla quotidianità. Noi vogliamo presentarlo in termini non astratti o accademici, ma come una dimensione vicina alla nostra vita. Vorremmo aumentare la consapevolezza e mostrare i vantaggi pratici della biodiversità da vari punti di vista, perché le persone inizino a immaginare un loro ruolo attivo. L’orizzonte è aumentare i comportamenti a favore della biodiversità, con tutto il corredo di vantaggi collegati.

Cosa avete apprezzato di più del lavoro di Bellissimo?

Per fare emergere gli innumerevoli aspetti collegati alla biodiversità agroalimentare abbiamo organizzato dei tavoli di lavoro con esperti di estrazione professionale diversa. Voi avete partecipato da subito, accompagnando e guidando il confronto. Abbiamo molto apprezzato la capacità di sintesi abbinata alla creatività: avete saputo trasformare la complessità dei concetti in messaggi efficaci ed emozionalmente coinvolgenti.

Pubblicato: 25 Giu, 2025