Discorsi sul metodo

Come disegnare un pack

Abbiamo deciso di raccogliere le voci del team creativo sul nostro metodo di lavoro. Nella migliore delle ipotesi, condivideremo con voi qualcosa di sensato. Nella peggiore, avrete conosciuto meglio chi lavora in Bellissimo. Partiamo con Barbara Villanova, Partner e Art director dello studio, e da uno dei temi su cui ci siamo più misurati negli ultimi anni: i pack.

Come si affronta un progetto di packaging?

Dico subito una cosa. Non c’è un percorso fisso per il packaging design, ogni volta si disegna in modo diverso. Fare un pack è puro istinto.

In che senso, scusa?

Un progetto editoriale segue certi standard, ha un menabò, ad esempio. Su una confezione hai un’area molto piccola in cui devi raccontare una storia. Poco spazio, e poco tempo. In qualche istante si deve capire il tipo di prodotto, la qualità, esprimere il posizionamento e soprattutto distinguersi, essere diversi dal resto.

In passato Bellissimo ha lavorato “a scaffale” per gli alcolici. Poi gli alimentari, fino ai tanti progetti con Lavazza. Ci sono punti in comune, un filo conduttore, o no?

La cosa più importante è che anche il poco spazio di un pack richiede comunque la costruzione di un artwork, esattamente come per la copertina di un magazine. Questo è il nostro approccio. Diciamo che la marca è la testata, la foto di cover è il prodotto, tutto il resto è grafica e grande cura per i contenuti.

Si torna sempre a Label, insomma. Sono molti gli anni trascorsi, ma sembra che l’esperienza editoriale degli inizi rimanga una costante.

Beh, per noi è stata una sfida passare dal visual design delle origini, più underground e legato a settori di nicchia, a un linguaggio rivolto al pubblico più ampio possibile. Ma penso che proprio questa eredità, questa originalità, sia il motivo della capacità dei prodotti disegnati da Bellissimo di farsi notare a scaffale e la ragione per cui grandi marche ci affidano importanti restyling.

Hai parlato di posizionamento. Quanto incide la fascia di mercato sul processo?

Come designer, l’obiettivo è fare qualcosa di bello al di là del prezzo. Ti faccio il caso del caffè Bourbon. La nostra filosofia è disegnare meno: essere low cost per noi significa essere più minimal, non di bassa qualità. Considera che il livello delle grafiche a scaffale sta crescendo in modo evidente.

Ritorniamo sugli artwork. È sempre interessante capire da dove partite per i vostri progetti visivi. Ci sono il brand e il prodotto, ok. Ma non solo. Per la nuova immagine di Qualità Oro uno spunto arrivava dal mondo della gioielleria.

Personalmente trovo una fonte d’ispirazione nelle forme dell’architettura e del design. Ma il punto di partenza rimane il contenuto, nel senso della forma del prodotto. La base per un pack è sempre quello che c’è dentro.

Pubblicato: 19 Dic, 2023